Il potenziamento e l’accrescimento dell’intera Associazione, sia in termini di volontari che di attrezzature, ha portato alla necessità di adeguare gli spazi e, soprattutto, di avere un’unica ubicazione in quanto i settori di Pubblica Assistenza, per il primo soccorso, e Ambiente, per il servizio Antincendio, erano posizionate in sedi distaccate tra loro.
Infatti, nel 1993, in città esistevano alcune strutture comunali da anni inutilizzate e lasciate decadere ai propri destini: una di queste, adibita a mercato rionale, ma mai utilizzata e nel tempo diventata preda di continue incursione vandaliche, fu ottenuta in comodato d’uso dal Comune di Iglesias dopo numerose battaglie burocratiche.
Si avviò quindi un processo, durato due anni, di ristrutturazione e riconversione dello stabile ad opera dei volontari esperti: ognuno di loro mise a disposizione le proprie competenze e disponibilità, dalla progettazione alla direzione dei lavori, dalle manovalanze alle realizzazioni degli impianti tecnici (idraulici, elettrici e telematici). Parte delle attrezzature, dei materiali e anche delle macchine operatrici furono fornite gratuitamente o a prezzi di costo da alcune ditte locali, mentre dal materiale recuperabile dell’ex mercato, davvero esiguo, furono recuperate solamente qualche finestra e i marmi dei box, riutilizzati per il rivestimento dei gradini delle scale interne.
La superficie coperta preesistente, di 500 mq, fu portata nel 2010 a oltre 1000 mq, con la costruzione ex-novo del piano superiore, dell’officina e dell’autorimessa. Inoltre tutto il capannone fu modificato radicalmente nella suddivisione degli spazi interni.
Una volta conclusi i lavori, la sede operativa di Soccorso Iglesias risultò essere completamente autonoma, grazie al collegamento ad un gruppo elettrogeno da 13 kW, e a riserve d’acqua, sia potabile che industriale. Per la parte telematica, tutti computer furono alimentati da un gruppo di continuità e le diverse linee telefoniche da subito gestite da un centralino generale. La costruzione della sede, una tra le più grandi e operative di tutta Italia, non fu minimamente vista come un punto di arrivo, bensì come un trampolino di lancio in un settore, il volontariato, che cresceva e andava ad occuparsi di molteplici attività.